L’utilizzo sempre più diffuso di smartphones, tablets e di apps da parte di medici, infermieri e altri operatori sanitari a supporto delle loro attività professionali pone le organizzazioni sanitarie di fronte all’esigenza di una regolamentazione che, pur aperta alle facilitazioni offerte dalle nuove tecnologie, garantisca un accettabile livello di sicurezza, alla luce delle responsabilità che incombono sulle organizzazioni stesse per l’operato di chi agisce in loro nome e per loro conto[1].
Tra gli interrogativi da porsi, un primo riguarda se sia permesso l’uso dei soli strumenti messi a disposizione dalla struttura sanitaria oppure anche di quelli personali dei professionisti e, in questa ultima evenienza, con o senza autorizzazione della struttura sanitaria.
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