L’esito mortale era stato imprevedibile e inevitabile perché se anche ulteriori esami avessero dimostrato l’attualità della malattia trombo-embolica, i medici non avrebbero potuto né scongiurarla né risolverla
A sèguito di un infortunio sportivo, il paziente era stato ricoverato in ospedale dove venne sottoposto a intervento chirurgico per frattura della tibia sinistra; ma qualche giorno dopo l’operazione morì a seguito di un arresto cardiocircolatorio causato una malattia tromboembolica.
Il Tribunale rigettò la domanda in quanto le due consulenze tecniche esperite nel corso del giudizio, che confermavano anche le risultanze cui erano pervenuti i periti in sede penale, evidenziarono l’impossibilità di scongiurare e risolvere l’insorta malattia trombo-embolica escludendo la responsabilità dei sanitari dell’Ospedale convenuto.
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