Paziente cardiopatico ricoverato al Pronto soccorso per dolori retrosternali, che decede per fibrillazione ventricolare poche ore dopo essere stato dimesso con diagnosi tranquillizzante, senza essere stato sottoposto a tutti gli accertamenti diagnostici d’uso.
Vero è che il medico e l’Azienda Sanitaria rispondono sulla base di titoli diversi: l’uno in forza del contatto sociale e l’altra in virtù del rapporto di spedalità.
Ma il criterio decisivo non attiene tanto a questo aspetto, quanto alla coincidenza degli accertamenti in fatto sottostanti alle rispettive responsabilità, per il fatto che la ASL è qui chiamata a rispondere non per fatto proprio, bensì solo per le inadempienze del medico di cui si è avvalsa.
Non si tratta, cioè, di una mera obbligazione solidale orizzontale (o semplice), ma di un obbligazione in cui la solidarietà ha struttura verticale; nel senso che uno dei convenuti in giudizio è chiamato a rispondere del comportamento altrui, e che il fatto determinante la responsabilità dell’uno è quello posto in essere dal comportamento dall’altro.
continua...
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