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Ossigenoterapia: più conoscenza per più sicurezza

Aprile 2, 2014 4:53 pm by: Category: Risk Management Leave a comment A+ / A-

di G. Negrini
Rischio Sanità n. 46 – settembre 2012

Introduzione

La lente d’ingrandimento dei cultori della sicurezza clinica è da tempo puntata sul processo di terapia con medicinali, oggetto di approfonditi studi nei suoi diversi snodi. In questo scenario, soprattutto a livello internazionale, si rinvengono studi, raccomandazioni e regolamenti (1, 2, 3, 4, 5) relativi ai trattamenti con gas medicinali. Per diffusione d’uso, non v’è dubbio che il ruolo egemone sia rivestito dall’ossigeno (O2). Nel rapporto OSMED 2011, pubblicato dall’AIFA,1 fotografante l’andamento dei consumi farmaceutici in tutte le regioni, l’O2 compare tra i primi 30 principi attivi di classe A, a carico del SSN, per un costo annuo di 108 milioni di E, pari allo 0,9% della spesa complessiva dei medicinali di classe A. Nel nostro Paese, un impulso ad analisi del poliedrico mondo dei trattamenti con O2 è derivato dall’avvento della norma UNI EN ISO 7396-1 – di regolamentazione degli impianti di distribuzione dei gas medicinali compressi e del vuoto – e dall’estensione all’ossigeno e ad altri gas dell’obbligo di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC),2 per effetto dei disposti del DM 29/2/2008.


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