di G. Negrini
Rischio Sanità n. 44 – marzo 2012
Dalla letteratura in tema di sicurezza clinica si coglie un vigoroso richiamo di attenzione sugli ordini verbali. Con questa denominazione, derivata dall’anglosassone verbal orders – nel seguito VO –, ci si riferisce a un’ampia gamma di situazioni, accomunate da uno scambio verbale di informazioni sanitarie tra operatori, de visu, per telefono o per altro mezzo. In questo contributo, si limiterà l’ambito di trattazione agli ordini che intercorrono tra operatori sanitari, il cui contenuto consista in prescrizione di un trattamento di cura, con particolare riferimento ai farmaci. La diffusione dei VO è fenomeno che interessa diffusamente, senza frontiere, l’ospedale e l’ambito extraospedaliero. Il ventaglio delle ragioni sottese varia tra l’estremo del bisogno di assicurare trattamenti necessari e tempestivi in circostanze nelle quali l’ordinante è impossibilitato a procedere diversamente a quello di mera convenienza per il prescrittore. Non v’è dubbio che il ricorso a VO sia necessitato in situazioni di effettiva urgenza – fuori e dentro l’ospedale – allorquando la decisione sanitaria non possa essere posposta alla scrittura dell’ordine.
continua...
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