Deve essere riconosciuta la responsabilità della struttura sanitaria e del medico in essa operante a fronte della nascita di un bambino affetto da grave malattia genetica allorché l’esito dell’esame consigliato (villocentesi) sia stato comunicato solo un mese dopo l’esecuzione del prelievo, allorquando la gestante aveva superato il novantesimo giorno di gravidanza, con conseguente lesione in capo alla madre del diritto di autodeterminazione in ordine alla decisione di interrompere la gravidanza; diritto che attiene anche al c.d. consenso informato, che viene ad essere invece ulteriormente inadempiuto.
Cassazione civile sez. III, 31/03/2015 n. 6440
Nascita di un bambino affetto da grave malattia genetica
Cassazione civile sez. III, 31/03/2015 n. 6440