Il medico psichiatra è titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente, con la conseguenza che lo stesso, quando sussista il concreto rischio di condotte autolesive, anche suicidarie, è tenuto ad apprestare specifiche cautele
La vittima soffriva da molto tempo di una grave forma di depressione, ansia, insonnia, ideazione negativa a sfondo suicidario e labilità emotiva; la presenza di idee di suicidio era attestata anche nella cartella clinica, sia nella parte relativa all’anamnesi che in quella riservata all’esame psichico.
Sul piano della valutazione tecnica, la patologia psichiatrica era stata inquadrata nelle forme di un “disturbo bipolare II” o psicosi maniaco-depressiva che si caratterizza per l’alternarsi di episodi di malattia con momenti di compenso; una malattia caratterizzata da un alto rischio di suicidio, valutabile come trenta volte superiore rispetto quello della popolazione generale.
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