La custodia del malato, finalizzata a soddisfare esigenze di ordine individuale, sociale e giuridico, comprese quelle di prevenzione di atti autolesivi ed eterolesivi
Il paziente, sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, era stato ricoverato presso il reparto psichiatrico dell’ospedale.
Entrambi i ricorsi muovono dalla premessa della totale e continua immobilizzazione del paziente, che, invece, secondo quanto emerge dalla decisione impugnata, fu parziale sin dallo stesso giorno del ricovero, nonostante che il paziente fosse giunto in stato di agitazione psicomotoria caratterizzata da atteggiamenti aggressivi conto i presenti e contro se stesso (al punto che si provocò lesioni al polso, con un pugno sferrato con violenza contro un muro).
In particolare, l’uomo era contenuto solamente con nastri, assicurati ai polsi e alle caviglie con bracciali di garza, di lunghezza sufficiente a consentirgli una certa possibilità di movimento (muovere braccia e gambe, sedersi nel letto), impedendo semplicemente che potesse nuocere a sé o ad altri.
continua...
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