di S. Marinello
Rischio Sanità n. 55 – dicembre 2014
Ciascuna di queste categorie giuridiche è unitaria; così come, sotto il profilo giuridico, non vi è alcuna differenza tra il danno patrimoniale consistito nella perdita d’un credito e quello consistito nella perdita d’un raccolto, allo stesso modo sotto il profilo giuridico non vi è alcuna differenza ontologica tra una lesione della salute ed una dell’onore. Ovviamente, tanto il danno patrimoniale quanto quello non patrimoniale possono assumere infinite forme, perché possono incidere su infiniti beni o interessi. Il danno non patrimoniale pertanto, che è categoria unitaria, si differenzia nei criteri di accertamento e di liquidazione, a seconda dell’interesse concreto su cui vada a cadere. La proclamata natura unitaria del pregiudizio tuttavia non può restare un mero ossequio formale alla dogmatica: e dunque non è consentito moltiplicare le voci di danno chiamando con nomi diversi pregiudizi identici. Applichiamo ora i suddetti principi alla materia del danno alla persona derivante da una lesione permanente della salute.
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