di R. Tacconi
Rischio Sanità n. 42 – settembre 2011

Lo stress sul lavoro è stato definito dall’Accordo Europeo sullo stress siglato l’8 ottobre 2004 – “uno stato che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed è conseguenza del fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti”.
Senza entrare sui modi di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, analisi che le aziende dovrebbero aver completato entro il 31.12.2010, l’obiettivo di questo articolo è quello di indicare gli effetti negativi che lo stress lavoro-correlato può provocare sulla salute umana, tenendo conto che il T.U. sulla sicurezza e salute del lavoro (d.lgs. 81/2008, integrato dal d.lgs. 106/2009), al Capo I – Titolo I, art. 2 – definizioni, Lettera o) definisce la salute come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
Il T.U. prevede, all’art. 28, che la valutazione dello stress lavoro correlato debba seguire determinati parametri e criteri, che sono stabiliti dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro: l’obbligo di provvedere alla valutazione di tale rischio viene fatta decorrere dalla elaborazione di tali indicazioni e comunque, anche in difetto di tale elaborazione, a fare data dal 31 dicembre 2010.

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