di C. Tancon e di R. Grando
Rischio Sanità n.5 giugno 2002
La dimensione del fenomeno
In Medicina Trasfusionale l’errore di identificazione del paziente è un problema di vasta portata: il rischio di essere trasfusi con un’unità diversa da quella assegnata è tre volte maggiore del rischio complessivo di ricevere virus potenzialmente mortali.
L’attuale normativa vigente e la giurisprudenza riconoscono la corresponsabilità medica e infermieristica nella fase di identificazione
del paziente. Anche l’infermiere ha quindi l’obbligo di essere parte attiva nella riduzione del rischio di errore in tale
fase del processo trasfusionale. Attualmente il principale rischio immunologico è dovuto ad errori umani di identificazione
del paziente che può esitare nella trasfusione di sangue AB0 incompatibile. L’analisi dei dati disponibili in letteratura
dimostra che, negli ultimi 40 anni, nonostante le numerose strategie proposte, il numero degli errori di identificazione non è diminuito, ed è variato costantemente fra 1:10.000 e 1:40.000 unità trasfuse.
continua...
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