Dalla disposta perizia emerge che una terapia antiaggregante avrebbe ridotto il rischio connesso alla placca coronarica in misura modesta; è inoltre emerso che il medico aveva visitato il paziente una o due volte, due anni prima del decesso, ma aveva segnalato l’opportunità di esami strumentali più approfonditi
Il paziente non vi si sottopose mai e li rifiutò esplicitamente in occasione di un accesso al pronto soccorso; dunque, secondo il giudice, è evidente che nessuna colpa può attribuirsi all’imputato visto che la vittima non ha seguìto i suggerimenti anche scritti; ciò anche perché il paziente manifestava dolori da un anno ma in occasione di accesso al pronto soccorso, rifiutò sia il ricovero sia la consulenza cardiologica.
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