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Contenzione – Extrema ratio

Aprile 4, 2014 12:22 pm by: Category: Risk Management Leave a comment A+ / A-

di G. Negrini
Rischio Sanità n. 49 – giugno 2013

Introduzione

L’attuazione di misure di contenzione affonda le sue origini lontano nel tempo, nell’ambito dei trattamenti dei disturbi mentali. In Francia, l’atto di Philippe Pinel – precursore della psichiatria moderna – del 1794 dette avvio a un nuovo modello di cure, liberando da barbari sistemi di restrizione i folli fino ad allora reclusi e prevedendone il trasferimento nei neonati spazi manicomiali dove, peraltro, fecero subito il loro ingresso diversi mezzi di contenzione: sedie, cinture di cuoio, manette, collari, camicie di forza. (1) Qualche decennio dopo, oltre Manica, lo psichiatra John Conolly sostenne la necessità e la possibilità di una not restraint psychiatry, restando, peraltro, inascoltato. Nel nostro Paese, il Regio Decreto 615/1909 – abrogato dalla legge 180/1978 -, all’articolo 60 disponeva: “nei manicomi debbono essere aboliti o ridotti ai casi assolutamente eccezionali i mezzi di coercizione degli infermi e non possono essere usati se non con l’autorizzazione scritta del direttore o di un medico dell’istituto. Tale autorizzazione deve indicare la natura del mezzo di contenzione”. L’uso dei mezzi di contenzione era in ogni caso vietato nelle case di cura private.


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