di AA. VV
Rischio Sanità n. 46 – settembre 2012
La tumultuosa evoluzione tecnologica ha portato alla diffusione di nuove strumentazioni ed applicazioni radiologiche (TAC, PET etc.) che consentono di ottenere immagini sempre più accurate con innegabili vantaggi nel contributo alla diagnosi, alla prognosi e al monitoraggio delle malattie. Queste inoltre rappresentano degli indispensabili supporti alla realizzazione di importanti procedure interventistiche sia diagnostiche che terapeutiche. Nel contempo, però, tali innovazioni hanno indotto un’esposizione del paziente alle radiazioni ionizzanti sempre maggiore e un aumento della dose collettiva alla popolazione. Questo anche per l’ingiustificata estensione del loro impiego a casi in cui la diagnosi potrebbe essere effettuata con tecniche che erogano dosi minori o che non impiegano radiazioni ionizzanti.
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